Ci siamo ritrovati a lungo chiusi in casa, come non era mai successo prima. E ci siamo accorti di averla trascurata, forse, o di non averla mai davvero vissuta. Ne vale la pena perché la casa è il nostro primo riflesso, l’ambiente in cui trascorriamo molto tempo, anche se non sembra, e in cui viviamo. Ci siamo ritrovati nelle condizioni di poter e dover ripensare la casa. Di adattarla a noi stesso, ad uno stile di vita che cambia e va verso il futuro, e che con ogni probabilità comprende anche una parte di vita che prima era esterna alle mura domestiche: il lavoro. La casa è d’un tratto diventata più di uno spazio domestico, si è trasformata anche in un ufficio, in un bar, in un ristorante. E quindi va ripensata.

Non esistono regole per ripensare la casa

Esistono regole generali per progettare uno spazio in cui vivere, ma si limitano agli spazi minimi. Su quelli va prestata attenzione: pensare ad una casa funzionale e vivibile significa arredarla e posizionare gli oggetti in modo tale che agevolino i gesti quotidiani, e non li ostacolino. Poi ci sono le regole di gusto. Ma il principio di fondo è che, una volta garantita la logica degli spazi, si debba evadere dallo standard. Ogni casa dev’essere “umanizzata” e ciascun individuo dovrebbe essere in grado di ridisegnare il proprio spazio da solo, anche chi di mestiere non fa l’architetto.

Ripensare la casa significa ripensare anche agli spazi collaterali

Ripensare la casa significa anche rivalutare lo spazio attorno ad essa e ad essa funzionale. Gli spazi di condivisione sociale all’interno di un palazzo, ad esempio, potrebbero essere pensati per smartworking e relax. O da convertire in zone di ricovero per i malati che necessitino di quarantena, senza il trasporto in ospedale. Con un’attenzione al trattamento dell’aria di case con sistemi sostenibili.

L’arredo rimane uno degli strumenti primario per rispondere alle nuove esigenze, basta trovare quello giusto. Da Guarneri possiamo consigliarti e accompagnarti nella nuova idea di casa. Contattaci.